VERNICITurapori per legno. Si, ma quale?
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TURAPORI PER LEGNO. SI, MA QUALE?

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Oggi parliamo di un argomento che spesso viene tralasciato o comunque poco approfondito. Cos'è il turapori per legno, a cosa serve e quali tipologie esistono.

Il turapori per legno, proprio come il nome stesso suggerisce è un prodotto utilizzato per sigillare i pori del legno prima dell'applicazione della vernice o della finitura finale. Senza questa fase preliminare, su legni porosi come mogano, frassino, palissandro ed altri, il risultato sarebbe che qualsiasi vernice andremo ad applicare la superfice non sarebbe liscia ed omogenea ma solcata da una miriade di piccoli forellini e insenature che sono per l'appunto la venatura del legno. Pur non essendo uno step indispensabile durante la verniciatura perchè non c'è nessun reale vantaggio nel chiudere i pori del legno, lo scopo del turapori è proprio quello di creare una superficie liscia e uniforme, impedendo che la vernice venga assorbita in modo irregolare. Senza una base perfettamente liscia e levigata sarebbe impossibile creare una finitura lucida a specchio.

Fatta questa piccola premessa in realtà sta a noi decidere se utilizzare il turapori o meno in base al risultato che vogliamo ottenere. In passato la tendenza era quella di puntare sempre ad una persona liscia ed uniforme, a prescindere che si trattasse da una finitura lucida o opaca. Ultimamente invece non è più così raro incontrare degli strumenti dove i pori non sono stati “turati” lasciando al legno il suo aspetto naturale che spesso ha una semplicissima finitura opaca.

Ora che abbiamo capito cos'è il turapori e sappiamo che possiamo decidere di utilizzarlo o meno, andiamo a vedere quali sono le tipologie in commercio in modo da poter scegliere la soluzione che più si adatta alle nostre necessità.

  1. Turapori a Base di Gommalacca: Soluzione naturale che non va ad influire sul colore del legno, o meglio del poro del legno. Prevede dell'utilizzo di gommalacca, polvere molto fina di pomice ed alcool. Spesso utilizzato per preparare le chitarre classiche da concerto alla verniciatura a gommalacca. E' sicuramente una soluzione a portata di tutti per la semplicità e la bassa tossicità dei prodotti utilizzati. E', di contro un lavoro molto lungo e ripetitivo dove bisogna stare molto attenti a non creare accumuli. E' un lavoro che va ripetuto più volte perchè dopo pochi giorni di riposo questo tipo di turapori tende a ritirarsi rivelano nuovamente i pori.
  2. Turapori Sintetico a spruzzo: Un esempio è il classico turapori a base nitro che può essere applicato a pennello o a spruzzo. E' preferibile applicarlo a spruzzo perchè a pennello ci sarà molto più lavoro di carteggiatura tra una sessione e l'altra. Anche questo tende a ritirarsi e richiede più applicazioni. Rispetto alla gommalacca serve compressore, aerografo, mascherina e una cabina per la verniciatura. Per lavori occasionali si può sempre fare all'aperto.
  3. Turapori a Base d'Acqua: Il principio è lo stesso del turapori sintetico ma è ecologico, asciuga velocemente e comunque richiede più applicazioni. Sempre preferibile utilizzarlo a spruzzo più che a pennello richiedendo tutta l'attrezzatura del caso. Il fatto che sia a base d'acqua non significa che non serva comunque la mascherina.
  4. Turapori a Resina bicomponente: Uno dei miei metodi preferiti è quello della resina bicomponente. Basta pochissimo prodotto, resina più il catalizzatore, e si applica a mano con una spatola morbida lavorandolo lungo vena e contro vena stendendo la resina su tutta la superfice. Di solito con 2 o 3 applicazioni i pori sono chiusi e, una volta indurita, la resina non si ritira o lo fa davvero pochissimo. E' un metodo semplice, senza bisogno di particolari attrezzature, e rapido anche se bisogna aspettare 24 ore tra un'applicazione e l'altra.

Una volta capito a cosa serve, come utilizzarlo e quale prodotto si adatta di più alle nostre esigenze, non resta che rimboccarsi le maniche e fare esperienza. Come tutti i lavori manuali, la ripetizione è la chiave per la perfezione.